2013: i libri che ho letto



1 - Rosemary's Baby, di Ira Levin (recensione)
2 - Lo Zen e l'Arte della Scrittura, di Ray Bradbury (recensione)
3 - Non Buttiamoci Giù, di Nick Hornby (recensione)
4 - Wellness Coaching. Come aiutare se stessi e gli altri a vivere meglio, di Leonardo Di Paola
5 - Decidi! Impara a prendere le decisioni migliori per il tuo futuro, di Karen Okulicz (recensione)
6 - Revolutionary Road, di Richard Yates (recensione)
7 - Fai uscire la Stronza che è in te, di Elisabeth Hilts
8 - Addio all'Estate, di Ray Bradbury (recensione)
9 - Il Grande Gatsby, di Francis Scott Fitzgerald (recensione)
10 - L'Ereditiera, di Henry James (recensione)
11 - La Dieta Macrobiotica o l'Arte del Ringiovanimento e della Longevità, di Georges Ohsawa (recensione)
12 - Fiesta, di Ernest Hemingway (recensione)
13 - Uomini e Topi, di John Steinbeck (recensione)
14 - Sono Infelice e Mangio! Stop al Cibo come Compensazione Affettiva, di Luise Vincent (recensione nel mio scaffale aNoobi)
15 - La Campana di Vetro, di Sylvia Plath (recensione)
16 - Il Buio Oltre la Siepe, di Harper Lee
17 - Ce l'hai il paracadute? Guida pratica per chi cerca o vuole cambiare lavoro, di Richard Nelson Bolles (recensione)
18 - David Copperfield, di Charles Dickens (recensione)
19 - Ragazzo da Parete, di Stephen Chbosky (recensione)
20 - La Psicosomatica. Il Significato e il Senso della Malattia, di Cavallari, Ottolenghi, Frigoli
21 - La Fonte Meravigliosa, di Ayn Rand (recensione)
22 - I Peccati di Peyton Place, di Grace Metalious (recensione)
23 - Ritorno a Peyton Place, di Grace Metalious (recensione)
24 - 31 Canzoni, di Nick Hornby (recensione)
25 - I Sublimi Segreti delle Ya-Ya Sisters, di Rebecca Wells (recensione)
26 - La Valle delle Bambole, di Jaqueline Susann (recensione)
27 - Urlo & Kaddish, di Allen Ginsberg
28 - Chi ha Paura di Virginia Woolf?, di Edward Albee
29 - Morte di un Commesso Viaggiatore, di Arthur Miller
30 - I Miei Martedì Col Professore, di Mitch Albom
31 - Funziona! Il Famoso Piccolo Libro Rosso che fa Avverare i tuoi Sogni, di R.H. Jarrett (breve recensione nel mio scaffale aNoobi)
32 - È Facile Smettere di Preoccuparsi se sai Come Farlo, di Allen Carr (recensione)
33 - Joyland, di Stephen King (recensione)
34 - Gioco Crudele, di John Saul (recensione)
35 - I Figli della Palude, di John Saul
36 - Paura e Disgusto a Las Vegas, di Hunter S. Thompson (recensione)
37 - Il Mio Mondo è Qui, di Dorothy Parker (recensione)
38 - Me Parlare Bello un Giorno, di David Sedaris (recensione)
39 - Fiori per Algernon, di Daniel Keyes (recensione)
40 - Stà Zitto, Smettila di Lamentarti e Datti una Mossa, di Larry Winget
41 - Amore fra i Polli, di Pelham G. Wodehouse
42 - Il Laureato, di Charles Webb (recensione)
43 - Posso Farti Dimagrire, di Paul McKenna
44 - A Meno Che, di Carol Shields (recensione)
45 - I Segreti dell'Autostima, di Barbara Dobbs e Rosette Poletti
46 - Una Banda di Idioti, di John Kennedy Toole (recensione)
47 - Una Cosa Divertente che Non Farò Mai Più, di David Foster Wallace (recensione)
48 - Scarpe Slacciate e Altre Strane Malattie (breve recensione nel mio scaffale aNoobi)
49 - Shakespeare Scriveva per Soldi, di Nick Hornby (recensione)
50 - Colazione da Tiffany, di Truman Capote (recensione)
51 - Tutti Mi Danno Del Bastardo, di Nick Hornby (recensione)
52 - Un Italiano in America, di Beppe Severgnini (recensione)
53 - Giro di Vite, di Henry James
54 - La Casa dei Fantasmi, di Charles Dickens
55 - Mirtilli a Colazione, di Meg Mitchell Moore (recensione)
56 - Bridget Jones. Un Amore di Ragazzo, di Helen Fielding (recensione)
57 - Canto di Natale, di Charles Dickens





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Bridget Jones. Un Amore di Ragazzo, di Helen Fielding




Ore 5. Non avrei mai dovuto ributtarmi nella mischia. Mai e poi mai. Mi ero completamente dimenticata di quanto fosse angosciante la domanda: "Perché non chiama?".



Per me la vera Bridget, quella che uso come antidepressivo quando la bilancia mi è nemica per troppo tempo o mi sento più goffa di tutte le mie amiche messe insieme, è sempre e solo quella del primo libro, vera, originale e unica. Già il secondo libro non mi aveva preso bene quanto il primo, perché secondo me la storia poteva benissimo essere autoconclusiva, non c'era davvero bisogno di scoprire cosa fosse capitato ai vari personaggi in seguito. E ancora meno sentivo questo bisogno adesso, dopo tutti questi anni: nella mia mente Bridget era felicemente sistemata con il suo Mark Darcy, un perfetto lieto fine per un'eroina tutt'altro che perfetta, e per questo molto amata. Ritrovare una Bridget

Mirtilli a Colazione, di Meg Mitchell Moore





Si dice che una madre non perda mai davvero i propri figli. Perde le figlie, perché si lasciano assorbire dalla casa di un altro uomo, dalla nuova famiglia, ma i figli restano sempre fedeli alla madre. Si dice che ogni donna dovrebbe avere almeno un figlio maschio proprio per questo motivo.


Alla fine del libro sono andata a cercarmi il titolo originale, perché davvero Mirtilli a colazione (titolo molto da romanzo rosa, evidentemente si puntava a quel genere di pubblico) non ci azzecca minimamente, come spesso accade con gli adattamenti italioti, e infatti il titolo in inglese The Arrivals è molto più significativo e appropriato.
Avevo adocchiato questo romanzo durante uno dei miei tour fotografici in libreria (ossia quando non ho soldi da spendere, ma voglio andare in libreria lo stesso, e non potendo comprare i libri che mi attirano mi limito a fotografare con il cellulare le copertine e a salvarmi poi le foto tipo appunto mentale in una cartella apposita, che vado poi a spulciare nel momento in cui posso finalmente spendere di nuovo).
Mi aveva attirato la copertina, ma soprattutto era stata la trama ad incuriosirmi. Sembrava un romanzo brioso, vivace, che alternava momenti divertenti ad altri di riflessione. Invece no. Non dico che sia brutto, è che è un po' noioso. L'aspetto interessante è questa Parenthood (la serie tv)